Aggiornamento aumenti bolletta 2022: iniziamo a capire meglio il mercato e cosa influisce sui costi

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La materia prima è la voce che più pesa all’interno della bolletta. Per andare a fondo e capire da cosa dipende questo prezzo bisogna parlare dell’indice PUN per la luce e TTF per il gas.

Il PUN è il prezzo Unico Nazionale, prezzo di riferimento per il mercato dell’energia elettrica. Il valore del PUN deriva dall’andamento dei consumi elettrici, dal costo di produzione della materia prima, dal prezzo dell’energia degli altri mercati europei e, come abbiamo già visto, da fattori geopolitici e internazionali.

Il TTF ( Title Trasfer Facility) è il mercato all’ingrosso del gas naturale, il più grande in Europa, con sede in Olanda. Si usa questo indice poiché esso rappresenta il principale riferimento sui prezzi del gas in Europa. I fornitori del mercato italiano acquistano il gas dall’Olanda, motivo per cui questo indice è fondamentale per stabilire il prezzo della materia prima gas in Italia.

Il PUN e il TTF hanno subito degli incrementi a partire da aprile del 2021 di conseguenza questo ha portato i prezzi delle tariffe del mercato tutelato a salire. Questi due valori hanno una grande importanza poiché dal loro andamento viene stabilito il prezzo delle materie prime dall’ARERA. Questi indici, così come il PFOR (indice stabilito dall’ARERA per il mercato tutelato) sono calcolati su una media giornaliera, motivo per cui si fa riferimento sempre ai prezzi relativi al mese appena passato.

La maggior tutela finirà nel 2024

Fu approvato nell’agosto 2018 l’emendamento che rinviava al primo luglio 2020 la fine dei prezzi di maggior tutela per l’energia elettrica e il gas, prevista per il primo luglio 2019. Il primo rinvio risale al 2020 dapprima proposto dal subemendamento Pirro (respinto poco dopo) e poi inserito nel Decreto-Legge 30 dicembre 2019, n. 162 nell’art. 12 dedicato alle proroghe in termini di sviluppo economici.

In seguito altri 2 rinvii fino ad arrivare all’emendamento al milleproroghe 2021, proposto da M5S durante il governo Draghi, che fa slittare la data ufficiale per la fine tutela a gennaio 2024 per l’energia elettrica. Per quanto riguarda il servizio di Maggior Tutela del gas per le famiglie la data è fissata invece a gennaio del 2023.

Dopo tali date tutti i gestori della maggior tutela chiuderanno i battenti, a cominciare dall’ex Enel Servizio Elettrico (ora Servizio Elettrico Nazionale), il primo operatore luce attivo nel tutelato.

A cosa sono dovute queste esitazioni? La risposta è semplice: nonostante l’avvio di molteplici attività ed iniziative da parte dell’Autorità, suscitano timore la poca consapevolezza dei consumatori ed i dubbi circa le sorti degli utenti che entro la data definitiva del passaggio al mercato libero non avranno ancora provveduto in autonomia a lasciare il mercato di maggior tutela.

Per questo motivo in data 12 dicembre 2019, la Commissione Bilancio del Senato aveva proposto e varato un subemendamento che rinviava il superamento dei prezzi tutelati al 2022.

Tale proposta non ha però superato l’approvazione del Senato, ma è stata poi inserita nel Milleproroghe pubblicato in data 31 dicembre 2019 in Gazzetta Ufficiale.

Per molti non si tratta di una scelta saggia: di fatto questi continui rinvii risultano inutili, soprattutto se non si associano a manovre volte sia ad infondere consapevolezza tra gli utenti finali sia a fare chiarezza circa le sorti per i clienti che allo scadere del mercato tutelato non avessero ancora cambiato il proprio fornitore.

Dalla redazione di ASFINANZA&CONSUMO