Cominciamo parlando della relazione tra inflazione e tassi di interesse. Come sappiamo, mantenere l’inflazione bassa è il compito principale delle banche centrali. E per raggiungere questo obiettivo le banche centrali, come la BCE, utilizzano come strumento principale i tassi di interesse. In particolare, quando l’inflazione è alta aumentano i tassi di riferimento di politica monetaria e quando è troppo bassa fanno il contrario. Un aumento dei tassi di interesse, ad esempio quelli che le banche applicano ai loro clienti, tende a frenare gli investimenti e i consumi e ciò si riflette, a distanza di qualche mese, in una riduzione della domanda e quindi dei prezzi. In questo modo la banca centrale riporta gradualmente l’inflazione sui livelli desiderati.
Passiamo ora al rapporto tra i tassi di interesse e il valore delle obbligazioni e delle azioni negoziate sui mercati finanziari. Qui le cose si fanno più complicate. Se i tassi aumentano lungo tutte le scadenze – da quelli a brevissimo termine controllati dalle banche centrali a quelli a lungo termine, ad esempio 10 o 30 anni – il valore delle obbligazioni a tasso fisso diminuisce. La relazione inversa tra tasso di interesse e prezzo delle obbligazioni a tasso fisso è meccanica.
Facciamo un esempio per intuire il motivo di questa relazione. Pensiamo a un BTP con scadenza 10 anni il cui rendimento (o tasso) è del 4%. Se il tasso di mercato a 10 anni a un certo punto aumenta al 4,5%, il rendimento di quel BTP non sarà più attraente. Nessuno sarà disposto a comprarlo per ottenere un rendimento del 4% quando può investire i propri risparmi con lo stesso rischio al 4,5%! Di conseguenza, affinché il rendimento del vecchio BTP si allinei a quello di mercato, il suo prezzo deve diminuire. In termini più rigorosi, il prezzo del BTP diminuisce perché il valore ad oggi dei flussi monetari lontani nel tempo, cioè quello delle cedole che matureranno e del capitale che sarà rimborsato, si riduce all’aumentare dei tassi di interesse.
In prima battuta per le azioni vale un ragionamento simile: se il rendimento che posso ottenere sul mercato aumenta, anche quello che devo ottenere dalle azioni, a parità di dividendi attesi, deve aumentare e quindi il prezzo delle azioni deve scendere (il valore attuale dei dividendi futuri diminuisce). Ma il valore dei titoli azionari è legato ai tassi di interesse anche per altre ragioni, come spieghiamo nel riquadro seguente.
Fonte: Banca d’italia, economiapertutti