TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI, COSA CAMBIA PER I MUTUI E CONTI CORRENTI.

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Con la tassa sugli extraprofitti delle banche imposta dal Governo Meloni cerchiamo di fare chiarezza sull’impatto che posso avere nei mutui, prestiti e conti correnti.

La tassa sulle banche ipotizza infatti un’aliquota unica, pari al 40%, applicata quando il margine di interesse (la differenza tra interessi attivi e passivi) registrato nel 2022 “eccede per almeno il 3%” il valore dell’esercizio 2021. E se lo fa per almeno il 6%, nel 2023, rispetto al 2022.

Quindi riguardo ai mutui a tasso fisso non ci saranno ripercussioni, mentre per mutui a tasso variabile (il 37% del totale, secondo le stime Associazione Bancaria Italiana), l’aumento della rata potrebbe essere dell’ordine dello 0,5%, da aggiungere ai rincari ulteriori della rata portati dal rialzo dei tassi da parte della Bce a fine luglio 2023.

Incerto invece l’effetto sui conti correnti. Sempre nell’ottica di ridurre il margine d’interesse, gli istituti di credito potrebbero decidere di incrementare i tassi sui depositi pagati ai correntisti, a scapito dei loro utili ed aumentare le commissioni o introdurne di nuove, rivalendosi così sui correntisti per la tassa da pagare.

Inoltre, potrebbe verificarsi un cambio di rotta nell’offerta dei prodotti, orientandosi verso quei prodotti con maggiore margine commissionale, quali fondi di investimento o polizze, dal momento che tali profitti sono esclusi dalla nuova tassa.