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ASSOCIAZIONE VITTIME DEL SALVABANCHE: denuncia nei confronti della Banca Agricola Popolare di Ragusa

a cura di Letizia Giorgianni – Associazione Vittime del SalvaBanche

Un aggiornamento delle indagini che stabilisce un importante passo avanti nell’attività dell’Associazione Vittime del Salvabanche, a tutela dei risparmiatori.

L’attività messa in essere dall’Associazione Vittime del Salvabanche sta portando i suoi frutti, i nostri esposti depositati in Procura e Guardia di Finanza hanno portato all’avviso di garanzia rivolto al direttore generale della Banca Agricola Popolare di Ragusa Saverio Continella. Le indagini erano partite lo scorso giugno, a seguito di un centinaio di denunce da parte di azionisti indispettiti dall’impossibilità di disinvestire i propri soldi vincolati in azioni della Bapr. Nello stesso mese le Fiamme gialle avevano acquisito copiosa documentazione presso gli uffici della sede centrale in viale Europa, a Ragusa. adobe illustrator cs6 free download with crack

Questi risparmiatori si erano rivolti alla nostra associazione perché, in quanto clienti di questo istituto, erano stati convinti ad investire i loro risparmi in prodotti “illiquidi” senza essere consapevoli dei reali rischi a cui andavano incontro.

Evidenziamo che si tratta di una Banca Agricola e chi è diventato azionista, nella maggior parte dei casi, non aveva certo finalità speculative ma intendeva mettere a rendimento i propri risparmi contribuendo allo sviluppo della economia locale.

Negli anni tali piccoli risparmiatori hanno visto andare in fumo i loro risparmi bloccati all’interno di un mercato con scambi inesistenti e comunque riservati e pochi eletti con impossibilità di recuperare quanto investito che spesso rappresenta l’intero loro patrimonio, conformemente alle peggiori prassi bancarie purtroppo note. driver booster 6.1 pro key

Ancora una volta assistiamo ad una chiara violazione degli obblighi informativi malgrado Consob per i titoli illiquidi prevedesse presidi addirittura rinforzati di trasparenza per la distribuzione dei titoli illiquidi già nella Comunicazione 9019104 del 2 marzo 2009;

confrontandoci direttamente con questi risparmiatori a nessuno di loro era stato detto che una volta acquistate le azioni sarebbe stato difficile per non dire impossibile smobilizzarle e riottenere il denaro investito.

Molti di loro hanno investito tutti i loro risparmi ed era la loro unica banca e ora si trovano nell’impossibilità di fare fronte alle esigenze quotidiane come, ad esempio, nel caso di diverse persone anziane, provvedere al pagamento della struttura o di una badante o di genitori che si dovrebbero sostenere le spese universitarie dei figli con le somme che avevano investito in tali azioni.

Naturalmente, esaminando i questionari di profilatura di queste persone risulta evidente come non ci fosse congruenza tra la loro esperienza, conoscenza e profilo di rischio con uno strumento finanziario illiquido che a livello di rischio viene addirittura assimilato ai derivati.

Tali questionari, anche qui come da prassi ormai note, sono stati addomesticati nel tempo per far risultare che i clienti avessero un profilo il rischio in linea con il titolo altamente rischioso loro venduto.

Circostanza confermata anche da numerose e recenti sentenze di condanna dell’Acf nei confronti della Banca Agricola Popolare di Ragusa in tema di mancanza di trasparenza nella informazione sui prodotti offerti, in particolare sulle azioni mediate sul mercato Hi-Mtf.

Sentenze importanti che intervengono in un momento molto delicato in cui migliaia di piccoli risparmiatori, diventati azionisti con la rassicurazione di poter riavere in qualsiasi momento i loro risparmi, si trovano intrappolati ed impossibilitati a vendere le azioni.

L’Associazione Vittime del Salva Banche, il 12 gennaio 2021, aveva scritto al Procuratore di Ragusa, chiedendo ed ottenendo un incontro a cui è anche seguito un confronto con i singoli risparmiatori per esporre i loro casi personali. Da qui la Procura ha incaricato la Guardia di Finanza di raccogliere questi esposti. In un mese e mezzo ne vengono depositati quasi un centinaio, a seguito dei quali sono iniziate le indagini volte a verificare se nelle modalità con cui erano state collocate queste azioni, fossero riscontrabili dei reati.

La notizia di questi giorni è che è stata notificata una proroga alle indagini dall’ufficio del Gip.

A cura della redazione di ASFinanza&Consumo

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