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Merito finanziario sotto la lente della Corte dei Conti: gli enti locali tirano le somme

È tempo di verifiche di bilancio per gli Enti Locali.

Anche il Comune di Grosseto dovrà trasmettere, entro il 30 ottobre, alla Corte dei Conti una relazione ( cfr l’articolo 11 bis Della legge 213/2012) che consenta  per l’anno di esercizio:

  • la verifica della regolarità della gestione finanziaria e degli atti di programmazione;
  • la verifica del funzionamento dei controlli interni dell’ente.

Per l’effettuazione dell’attività di accertamento annuale, le Sezioni Regionali di Controllo della Corte possono avvalersi anche del Corpo della Guardia di Finanza o dei servizi ispettivi del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, previsti dall’articolo 14 della legge di contabilità nazionale.

Alla Corte è affidato, inoltre, un potere sanzionatorio nei confronti degli amministratori dell’ente locale responsabili.

Passibili di sanzione sono anche i vertici preposti all’indirizzo politico degli Enti.

Con DELIBERA 22 luglio 2019 la Corte ha indicato le  linee guida per le relazioni annuali ai sensi dell’articolo 148 TUEL (GU Serie Generale n.196 del 22-08-2019 – Suppl. Ordinario n. 35).

Questo è il link della Gazzetta Ufficiale con il questionario https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2019/08/22/19A05091/sg

Il questionario predisposto dalla Corte dei Conti consente anche di verificare l’efficacia del controllo strategico, per valutare l’adeguatezza delle scelte di programmazione in termini di congruenza tra risultati e obiettivi (artt. 147 comma 2 lett. b, 147-ter e 193 TUEL).

Attraverso il controllo strategico il Giudice di via Baiamonti è chiamato a valutare l’adeguatezza delle scelte dei vertici compiute con riferimento ai piani, programmi ed altri strumenti di determinazione dell’indirizzo politico, in termini di congruenza tra risultati conseguiti e obiettivi predefiniti (art 1 Dgs 286/1999).

Il Comune di Grosseto si è adeguato in questi anni a quelli che sono gli indirizzi sul merito finanziario, che la Corte ha enucleato. In particolare, oggi, è possibile passare in rassegna numerose operazioni di successo portate avanti dal Comune, che costituiscono un esempio di good  governance del territorio, attraverso virtuose forme di collaborazione tra pubblico e privato. Iniziative di questa portata si collocano nel solco dei principi di economicità enunciati dalla Corte, come espressione di uno dei parametri chiave del merito finanziario.

In pratica, nella esperienza maturata dal Comune, i soggetti privati non sono solo i destinatari dei provvedimenti di riqualificazione, ma possono assumere il ruolo di proponenti sia nell’individuare gli interventi da inserire nel piano, sia nel raccogliere gli investimenti volti a coprire le spese di realizzazione dei medesimi. Con riferimento agli strumenti negoziali ed associativi utilizzabili per attivare le collaborazioni tra pubblico e privato, la dottrina e la giurisprudenza hanno individuato: il Project Financing; la Concessione di costruzione e gestione; le altre concessioni di gestione; la Società mista pubblico-privato; la Società di trasformazione urbana; lo Sponsor pubblico; il Leasing immobiliare.

Un esempio di rigenerazione urbana? Il nuovo centro sportivo del Grosseto a Roselle.

Da un dissestato campo sportivo di periferia ad un centro sportivo, la casa del Grifone, la squadra della città.

Un esempio di come la città possa innovarsi se c’è grande collaborazione pubblico e privato.

Il sogno che diventa realtà, un impianto di proprietà comunale, ma sapientemente gestito da una società lungimirante che ha investito tantissimo in termini economici e sportivi su Grosseto.

Di Avv. Fabrizio Rossi, assessore all’urbanistica ed allo sport del Comune di Grosseto 

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