L’imprenditore, nel gestire la propria azienda, ha il potere di decidere quale contratto collettivo applicare ai propri dipendenti. Questo principio è stato riaffermato dalla sentenza del 23 febbraio 2023, n. 3086, che ha stabilito a chiare lettere che l’imposizione di un determinato CCNL non deve essere un atto burocratico imposto dall’alto, ma una decisione autonoma dell’imprenditore.
Questa pronuncia rappresenta una critica alle recenti interpretazioni normative che tentano di vincolare sulla base di una interpretazione errata dell’art 11 del nuovo Codice dei Contratti pubblici, l’ottenimento di fondi pubblici all’applicazione di specifici contratti collettivi, specialmente nel contesto dei lavori pubblici.
Le organizzazioni di impresa, tra cui Confimi Edilizia, Federcepi e Federterziario, hanno accolto con favore la sentenza, sottolineando che l’imposizione di un CCNL unico ha portato a una marcata asimmetria di trattamento tra le imprese.
Secondo i dati ANAC, il 95% del mercato degli appalti è controllato dal 4% delle imprese, e ora il 93,8% degli appalti sarà affidato senza gara aperta. Questa situazione preoccupa le PMI, che rischiano di vedere ridotta la loro competitività e la tutela delle loro maestranze specialistiche.
Le PMI, in particolare, sono state penalizzate da tali regole, che favoriscono le grandi imprese e le sigle sindacali più forti. Le organizzazioni hanno, inoltre, evidenziato come questa imposizione abbia limitato la libertà sindacale e contrattuale sancita dagli articoli 39 e 41 della Costituzione italiana.
La sentenza del TAR Lazio 3086, stabilisce che la normativa vigente consente l’applicazione di più tipologie di CCNL, purché siano compatibili con l’attività effettivamente svolta. Questa decisione potrebbe segnare un cambio di passo nel panorama normativo italiano, spingendo verso una maggiore equità e libertà contrattuale.
Alla luce di tale arresto appare essenziale che il legislatore sulla base di tale interpretazione adotti provvedimenti attuative che promuovano la concorrenza leale e la sicurezza sul lavoro, tutelando le PMI e le loro maestranze.
Avv. Giuseppe Lepore