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LA CORRELAZIONE TRA CRITERI AMBIENTALI MINIMI E IL PRINCIPIO DNSH: UN PASSO VERSO LA SOSTENIBILITÀ NELLE GARE PUBBLICHE

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La crescente attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale nelle procedure di assegnazione di fondi pubblici e nelle gare d’appalto ha portato all’integrazione di due importanti strumenti normativi: i Criteri Ambientali Minimi (CAM) e il principio Do No Significant Harm (DNSH). L’analisi della loro correlazione rappresenta un passo cruciale per garantire che gli appalti pubblici non solo rispettino ma promuovano gli obiettivi di sostenibilità.

I Criteri Ambientali Minimi, noti come CAM, sono specifiche tecniche sviluppate per ridurre l’impatto ambientale degli acquisti pubblici. Introdotti dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), i CAM stabiliscono requisiti che le amministrazioni pubbliche devono rispettare nelle loro procedure di approvvigionamento, promuovendo pratiche più ecologiche.

Il principio Do No Significant Harm (DNSH) è un concetto introdotto dal Regolamento sulla Finanza Sostenibile e ulteriormente diffuso dai Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il DNSH impone che i progetti finanziati non causino danni significativi all’ambiente, diventando un criterio fondamentale per l’allocazione dei fondi europei.

Un recente studio ha esaminato in dettaglio la relazione tra i CAM e il principio DNSH, per valutare se i criteri ambientali già esistenti rispettino le nuove normative ambientali e sociali. Ogni CAM è stato analizzato per verificare la sua compatibilità con gli obiettivi del DNSH, creando tabelle di correlazione che associno criteri specifici agli obiettivi ambientali e sociali.

L’analisi ha coinvolto una dettagliata revisione dei CAM, con una tabella di correlazione per ciascun criterio. In molti casi, un singolo criterio è stato associato a diversi obiettivi DNSH, anche se si è preferito, ove possibile, un collegamento univoco. Questo ha permesso di semplificare l’analisi e rendere più chiara la correlazione tra i requisiti ambientali e sociali.

Le tabelle di correlazione sono state strutturate in modo da distinguere chiaramente tra criteri obbligatori e premianti, evidenziando i primi in grassetto. Inoltre, sono stati inclusi criteri sociali, suddivisi secondo la Tassonomia Sociale del febbraio 2022, e criteri relativi all’organizzazione, per garantire una visione completa e integrata della sostenibilità.

Dall’analisi è emerso che molti CAM rispettano già i principi del DNSH, anche se alcuni necessitano di aggiornamenti per allinearsi completamente con le nuove normative. Questo processo di verifica è fondamentale per assicurare che le procedure di assegnazione di fondi e gare pubbliche non solo non arrechino danni significativi all’ambiente, ma promuovano attivamente la sostenibilità.

L’integrazione dei CAM con il principio DNSH rappresenta un passo avanti nella promozione di pratiche sostenibili nelle gare d’appalto pubbliche. Questa analisi dettagliata non solo conferma la compatibilità di molti CAM con i principi del DNSH, ma sottolinea anche la necessità di continui aggiornamenti e verifiche per mantenere alti standard di sostenibilità

In un’epoca in cui la sostenibilità è al centro delle politiche pubbliche, la correlazione tra CAM e DNSH dimostra l’impegno delle istituzioni a garantire che ogni euro speso nelle gare pubbliche contribuisca a un futuro più verde e sostenibile.

Avv. Giuseppe Lepore

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